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Nov
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La partita in pillole 3D…

In rosso i commenti dell’imparziale Delrosso

Grande classico sabato pomeriggio a S.Germano: L’Atletico 96 ospita i campioni in carica della Merlese; ad inizio campionato si pensava che questa potesse essere una sfida per il vertice, invece si affrontano due squadre in evidenti difficoltà.
Laborante non è ancora tornato sui suoi passi (meno male), quindi tocca ancora a King Monze (purtroppo) guidare i bianco-verdi in panchina. Le difficoltà sono moltissime: la lista assenti è sterminata, si va dai desaparecidos Massola e Massa agli infortunati E.Labo, Mitch, Bose ai quali si aggiungono gli assenti Anarratone, Giampa, Ciotola, Mariano, Mazzu, Emilio. Capra è recuperato ma viene in panca solo per gravi emergenze; in più Giambruno decide alle 14:15 che non potrà arrivare in tempo e lascia anche lui un vuoto profondo nel cuore di tutti mentre Jimmy si reca al campo dell’oratorio invece che a quello giusto pensando fosse una partitella del lunedì. Le defezioni non sono casuali, infatti la nuova gestione targata Monzeglio non garantisce stabilità e la sua scarsa dote caratteriale ed il suo buonismo imperante di certo non lo aiutano a tenere a bada un gruppo di viziati scarsamente abituati al culto del “NO NON LO PUOI FARE”.

Come non bastasse, in panchina ci sono più dirigenti che giocatori pronti a subentrare, ognuno pronto a dare suggerimenti a giocatori ed allenatore, creando un caos inenarrabile; oltre a Sandrone che in giro per la città non perde occasione di picchiare e minacciare il povero allenatore reo a suo avviso di non avere la mano pesante coi giocatori. (Era un buffetto affettuoso.)

In mezzo a tutte queste problematiche, il Mondonico del Monferrato schiera: Rustico-Mazzoglio-Manassero-Tantari-Marozio-Bellani-Degiovanni-Ibra-Spinoglio-Peri e Zerbinati, a disposizione: Longarelli-Li Gioi-Becan e Capra.

Lo schema è di facile comprensione, in 9 dietro la linea della palla e calciare lungo vengo Zerbinati e Peri.

Il primo tempo è un mezzo successo: la difesa tiene bene nonostante Thiago Silvan abbia subito una botta alla spalla, il centrocampo fa buona densità e le punte sembrano in condizione, così verso la fine del primo tempo su classica azione Merlese, lancio lungo per bomber Zerbi che con una virata si libera del marcatore e conclude a rete il gol del vantaggio: uno a niente.

Termina il primo tempo con una delle migliori Merlese viste, unico neo la tenuta psichica di Simo Marozio, messa a dura prova dai continui rimproveri della dirigenza in panchina.

Nella ripresa pare evidente il calo atletico degli ospiti che subiscono per lunghi tratti la squadra di casa, dopo circa 10 minuti azione sulla destra, Mazzoglio superato e cross basso in mezzo dove Corona anticipa il Daniele e segna il pareggio. Ancora un paio di azioni di rimessa della Merlese ma è assedio avversario: Li Gioi viene buttato nella mischia per far legna a metà campo poi altra tegola con Thiago che falciando un’avversario si fa male ed in campo entra David Becan: gli ultimi minuti non passano più con un paio di grandi interventi di Rustico ed un salvataggio sulla linea del Memo però il match finisce 1-1. Un punto che vale oro per Monzeglio in vista del temuto scontro di mercoledì coi Blues Frassineto.

A forza di punti che valgono oro finiamo in fondo alla classifica.

Facendo il conto delle prestazioni Merlese sotto la guida di Monzeglio abbiamo una sconfitta, due pareggi striminziti ed una sconfitta in coppa. In aggiunta si è creato il caso Giambruno che si è autodegradato a lavanderia a gettoni, Laborante Maurizio che è passato da allenatore molesto a molesto e basta; Laborante Ettore è passato ad ufficio acquisti acqua per le partite, il pubblico Merlese, una volta sempre numeroso, è praticamente scomparso…

E’ ora di picchiare duro, pugno di ferro e poche balle… se continuiamo così finiamo per fare i corsi di salsa e merengue al dopolavoro ferroviario! 

Gabriele Monzeglio e Sandrone



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